La scrittura collaborativa è la creazione di testi da parte di un gruppo di persone, tramite contributi individuali. E’ l’atto di “scrivere insieme”, di collaborare alla stesura di un unico testo da parte di più persone. La scrittura collaborativa è utilizzata anche nella didattica, come momento di costruzione del sapere da parte degli alunni, detta dunque “scrittura collettiva”.
Non basta che più persone siano coinvolte nella realizzazione globale di un testo scritto, ma è necessario che più di una persona sia coinvolta in almeno una fase della produzione del documento: pianificare, scrivere, revisionare.
Nella didattica questa corrente di pensiero si traduce nel considerare gli alunni direttamente responsabili dell’apprendimento, protagonisti che devono contribuire in modo attivo alla creazione della conoscenza. L’approccio promuove atteggiamenti metacognitivi e autovalutativi, spingendo a riflettere sui propri comportamenti e le proprie competenze. La scrittura collaborativa in ambito didattico prevede che gli studenti imparino a collaborare, a esprimersi, e a costruire la conoscenza, producendo elaborati in gruppo che rispecchiano la complessità degli argomenti stessi.
Uno dei primi sostenitori di questo metodo fu Don Milani, che a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta a Barbiana, in provincia di Firenze, sperimentò la pratica della scrittura collaborativa. In Lettera a una professoressa del 1967, si definiva tale attività come “una pratica che rivaluta i timidi, ridimensiona i presuntuosi, educa gli avari alla generosità, […] quando un’idea diviene oggetto di discussione non è più del singolo che l’ha espressa, ma appartiene al gruppo”.
E’ una didattica attiva e cooperativa con l’obiettivo principale di favorire un approccio inclusivo, la partecipazione attiva di tutti gli alunni e il processo formativo di tutta la classe.
Rifacendosi alla scuola di Don Milani di Barbiana è necessario destrutturare l’aula: i banchi disposti a semicerchio, la cattedra perde la sua centralità affinché l’insegnante possa entrare maggiormente in sintonia con i propri allievi e allieve. Così facendo si creerà un clima sereno di cooperazione con un’apertura verso la LIM/Monitor Touch, in qualità di strumento fondamentale per la didattica attiva. L’insegnante ascolta e solo dopo interviene, senza nessuna pressione sui tempi di esecuzione del compito.
La pratica della scrittura collaborativa è considerata come momento di autoeducazione per eccellenza, da cui nessuno deve rimanere escluso.
Per scaricare un esempio pratico da caricare su INDIRE clicca qui, progettato per una classe prima della scuola secondaria di primo grado, adattabile sia per la scuola primaria che secondaria di secondo grado.
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