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Esempi sezione 2 del PEI - Elementi generali desunti dal Profilo di Funzionamento




In questa sezione si chiede di riportare, attraverso una sintetica descrizione, gli elementi generali desunti dal Profilo di Funzionamento (o dalla Diagnosi Funzionale e dal Profilo Dinamico Funzionale, se il Profilo di Funzionamento non fosse disponibile), utili alla redazione del PEI. Tale descrizione costituisce la premessa per le sezioni successive, in quanto il Profilo di Funzionamento è il documento propedeutico e necessario alla redazione del PEI.


Che cos'è il Profilo di Funzionamento?


Il Profilo di funzionamento è il documento propedeutico e necessario alla predisposizione del Piano educativo individualizzato (PEI) e del Progetto individuale, redatto dall'unità di valutazione multidisciplinare. Definisce le competenze professionali e la tipologia delle misure di sostegno e delle risorse strutturali utili per l'inclusione scolastica ed è redatto con la collaborazione dei genitori o di chi esercita la responsabilità genitoriale della bambina o del bambino, dell'alunna o dell'alunno, nonché, nel rispetto del diritto di autodeterminazione nella massima misura possibile, della studentessa o dello studente con disabilità', con la partecipazione del dirigente scolastico ovvero di un docente specializzato sul sostegno didattico, dell'istituzione scolastica ove è iscritta la bambina o il bambino, l'alunna o l'alunno, la studentessa o lo studente.


È aggiornato al passaggio di ogni grado di istruzione, a partire dalla scuola dell'infanzia, nonché in presenza di nuove e sopravvenute condizioni di funzionamento della persona.


I genitori o chi ne esercita la responsabilità genitoriale trasmettono il profilo di funzionamento all'istituzione scolastica e all'ente locale competente, rispettivamente ai fini della predisposizione del PEI e del Progetto individuale, qualora questo venga richiesto.


Nella maggior parte dei casi le scuole non hanno a disposizione il PF e i docenti sono chiamati ad individuare le informazioni utili direttamente dalla Diagnosi Funzionale.


Prima di fornire alcuni esempi ci soffermeremo sulla descrizione di questo importante documento e cercheremo di capire come può essere interpretato.


Che cos'è la Diagnosi Funzionale e come deve essere interpretata?


La Diagnosi Funzionale è un atto sanitario medico legale che descrive la compromissione funzionale dello stato psico-fisico dell’alunno in situazione di handicap” (D.P.R. 24/02/1994). L’obiettivo della diagnosi funzionale è quello di fornire un quadro clinico in grado di orientare interventi di tipo riabilitativo, terapeutico ed educativo-didattico, che sia condiviso dalle diverse figure professionali coinvolte, in ordine ai seguenti aspetti:

  • Cognitivo

  • Affettivo relazionale: livello di autostima e rapporto con gli altri

  • Linguistico: comprensione, produzione e linguaggi alternativi

  • Sensoriale: tipo grado di deficit con particolare riferimento alla vista, all’udito,

  • Motorio – prassico: motricità globale e motricità fine

  • Neuropsicologico: memoria, attenzione e organizzazione spazio temporale

  • Dell'autonomia personale e sociale


Come si legge una Diagnosi Funzionale?


La Diagnosi Funzionale è uno strumento integrato basato sull'ICD - Classificazione internazionale delle malattie (elenco di codici nosografici) e sull'ICF - Strumento descrittivo narrativo (insieme di categorie raggruppate secondo il modello bio-psico-sociale). Ci soffermeremo maggiormente sulla seconda, in quanto il PEI è strutturato secondo la prospettiva bio-psico-sociale.


Secondo l'ICF, il funzionamento può essere compreso e descritto a partire da tre imprescindibili «chiavi di lettura» dell’esperienza umana, ovvero:


  • Il corpo con le sue funzioni e strutture (l’essere un corpo)

  • Le attività intenzionali e le forme di partecipazione sociale (l’avere un corpo)

  • Il collocarsi di ogni persona all’interno di un contesto naturale, costruito e sociale (l’ambiente).


La Diagnosi Funzionale diventa quindi il documento che delinea le modalità di funzionamento e che sintetizza queste informazioni all’interno di un quadro funzionale che consente di comprendere l’impatto della condizione riscontrata al momento della valutazione. Dall'analisi di questo documento è possibile ipotizzare gli obiettivi a lungo, medio e breve termine sui quali iniziare a lavorare e per i quali predisporre strumenti, materiali, strategie e metodologie efficaci.


Clicca qui e scarica due esempi della sezione due del PEI.


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