Ti è mai capitato di leggere il cedolino e di non riuscire a capire a fondo il significato di un codice o di un acronimo? Quante volte ti sarai chiesto il perché di quelle piccole variazioni sullo stipendio?
Grazie a questa guida scoprirai quali sono tutti i dati che vengono inseriti nel cedolino e a cosa si riferiscono i relativi codici e acronimi!
Questa prima sezione del cedolino è dedicata all'anagrafica del dipendente e alla descrizione dell'ente di appartenenza. Molto importante è la voce "n° di partita" collocata a sinistra: si tratta di un codice numerico che permette alla Ragioneria territoriale dello Stato (RTS) di identificare immediatamente una busta paga.
In merito ai dati relativi all'ente di appartenenza viene identificata l'amministrazione di riferimento (il Ministero dell'Istruzione e del Merito), l'Ufficio Responsabile (es. RTS di Milano) e l'ufficio di servizio (l'Istituto scolastico in cui il docente presta servizio).
Sotto le voci “Anagrafica del dipendente” ed “Ente di appartenenza” troviamo la “Posizione giuridico-economica” del dipendente.
L'inquadramento indica il grado di scuola nella quale si presta servizio e può essere espresso secondo le seguenti modalità:
- DOC. SC. ELEM./MATER. (docente scuola elementare e materna)
- DIPL. SECON. SUP. EQ. (docente diplomato istituti sec. II grado)
- DOC. SC. MEDIA E EQ. (docente scuola media)
- DOC. SC. MEDIA SUP. (docente laureato istituti sec. II grado)
- INS.REL.SC.ELEM.EQ. (insegnante religione scuola elementare)
- INS.RELIG.SCUOLA MEDIA (insegnante religione scuola media)
- INS.REL.SEC.SUPER.N (insegnante religione scuola superiore)
Il tipo di liquidazione rivela la tipologia di trattamento conclusivo del rapporto lavorativo. In questo caso troviamo scritto TFR (Trattamento di fine rapporto) che può essere riscosso al termine di ogni contratto a tempo determinato o, in caso di indeterminato, al raggiungimento della pensione. Qualora il rapporto di lavoro si interrompesse, per qualsiasi motivo, si riceverà una liquidazione di chiusura di fine rapporto.
Tipo di rapporto: indica la durata del rapporto stabilito tra l’Amministrazione di appartenenza e il docente e può essere distinto in: tempo determinato o tempo indeterminato
La voce qualifica indica la tipologia di rapporto che intercorre tra dipendente e amministrazione di appartenenza. La prima parte del codice da prendere in considerazione è quella alfabetica, successivamente bisogna concentrarsi sul parte numerica.
In merito alla prima parte (alfabetica) sono presenti le seguenti distinzioni:
- KA per il personale di ruolo
- KS per il personale supplente annuale
- KT per il personale supplente temporaneo
- KR per gli insegnanti di religione (distinguendo il personale di ruolo da quello con scadenza contratto: KRR5 - KRR8 = di ruolo, KR05 - KR08 = non di ruolo)
Il codice numerico indica le diverse modalità di impiego del personale:
- 01 = Collaboratore scolastico
- 02 = Collaboratore scolastico dei servizi
- 03 = Assistente amministrativo
- 04 = Coordinatore amministrativo e tecnico
- 05 = Docente scuola dell'Infanzia o Primaria
- 06 = Docente diplomato degli Istituti Sec. di II Grado
- 07 = Docente di Scuola Sec. di I Grado
- 08 = Docente di Scuola Sec. di II Grado
- 09 = Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA)
- 11 = Dirigente Scolastico (DS)
La voce classe stipendiale/fascia indica la classe di stipendio di appartenenza. Tutti i docenti con contratto a tempo indeterminato vedono riconosciuti gli scatti di anzianità, di conseguenza l'inquadramento varia in base agli anni di servizio:
- Classe da 0 a 9 anni
- Classe da 9 a 15 anni
- Classe da 15 a 21 anni
- Classe da 21 a 28 anni
- Classe da 28 a 35 anni
- Classe da 35 anni a fine servizio
Il docente precario si vedrà indicato sempre 00.
La voce scadenza indica la data in cui termina lo scaglione stipendiale corrente ed inizia il successivo.
In questo riquadro potrebbe spuntare la voce "adesione a previdenza complementare": indica se è stato attivato un fondo previdenziale (nel caso dei dipendenti della scuola il fondo è ESPERO).
Dopo la “Posizione giuridico-economica” troviamo la sezione “Dettaglio detrazioni” nella quale si indicano le detrazioni spettanti ai dipendenti, cioè gli importi e le voci che permettono di diminuire le somme dell'IRPEF da versare.
In questa sezione vengono evidenziate le detrazioni per:
- Lavoro dipendente: si può definire come detrazione “naturale” che spetta a tutti i dipendenti
- Coniuge: spetta quando il coniuge è a carico del lavoratore
- Figli n.: indica il numero dei figli di età superiore a 3 anni, ma inferiore a 24 anni
- Figli min. 3 anni n.: indica il numero dei figli di età da 0 a 3 anni
- Altri fam. n.: indica il numero di altri famigliari a carico del dipendente
- Detr. altri fam.: indica il coefficiente di detrazione ammesso per gli altri famigliari a carico. Tra questi si devono considerare: genitori, fratelli, sorelle, generi, suoceri, nuore) purché conviventi o ricevano dal dipendente stesso un assegno “alimentare” derivante da provvedimento dell’autorità giudiziaria.
Ci sono poi i DATI RIEPILOGATIVI DELLA RETRIBUZIONE che prevedono le “macro voci” che servono a determinare l’importo netto che riceverà il dipendente:
- Stipendio
- Altri assegni
- Arretrati a credito
- Ritenute previdenziali
- Ritenute fiscali
- Altre ritenute
- Conguagli fiscali e previdenziali
Dopo queste voci vengono riepilogate le somme totali di:
- Ritenute
- Competenze; la cui differenza (Competenze – Ritenute) determina l'importo totale netto
Nelle competenze fisse troviamo lo stipendio tabellare che è desumibile dal CCNL e varia a seconda del profilo di appartenenza, dell'ordine di scuola e della classe stipendiale.
La sezione altri assegni dipende da diverse variabili, quali: indennità di vacanza contrattuale, retribuzione professionale docente e altre voci.
Indennità vacanza contrattuale: è una retribuzione provvisoria sulla busta paga che viene erogata dallo Stato nel periodo intercorrente tra la data di scadenza di un CCNL ed il suo rinnovo, da cui appunto vacanza contrattuale, cioè nel periodo in cui il Contratto Collettivo è scaduto ma non è ancora stato rinnovato.
La retribuzione professionale dei docenti riguarda il compenso dovuto al mancato concorsone del Ministro Berlinguer che è stato retribuito come voce contrattuale al personale della scuola e inserito nelle voci accessorie. Successivamente, il Ministro Brunetta nel 2010 è intervenuto sulla questione delle assenze del personale scolastico per malattia, decidendo proprio di intervenire su questa voce (RPD) per assenze fino ai 10 giorni.
La voce arretrati a credito può variare in base a diverse casistiche. Per esempio, quando un docente fa la ricostruzione di carriera o un rinnovo contrattuale può trovare nel cedolino degli arretrati; cioè dei riconoscimenti per l'anno in corso (AC) o per l'anno precedente (AP).
Abbiamo poi la sezione delle ritenute, ossia delle trattenute che noi abbiamo sullo stipendio lordo. Si differenziano tra trattamenti previdenziali (ritenute ai fini della pensione o delle prestazioni di natura previdenziale), ritenute ai fini del TFR, le trattenute INPDAP (fondo pensione) e il fondo di credito (relativo a mutui e prestiti).
Tra le ritenute potrebbe comparire la voce dedicata all'ENAM: si tratta di una trattenuta che inizialmente veniva applicata alla busta paga per sovvenzionare l’ENAM, un ente che consentiva l’erogazione di piccoli prestiti ma anche borse di studio e soggiorni terapeutici per i docenti. L’ente in questione, però, è stato soppresso nel 2010 e accorpato all’INPDAP che, a sua volta, nel 2012 è stato accorpato all’INPS. La trattenuta, è bene precisarlo, è solo per i docenti di scuola dell’infanzia e primaria, visto che i docenti della scuola media è stata abolita ormai da 30 anni.
Ma per quale motivo vengono trattenuti questi soldi se l'ente non esiste più? La spiegazione la fornisce l’INPS spiegando che non è possibile revocare la trattenuta perché la normativa che la prevede è ancora in vigore non essendo stata abrogata con il confluire dell’ENAM nell’INPDAP.
Inoltre, l'imponibile riguarda l'importo al quale si fa riferimento per applicare la ritenuta mentre l'aliquota è la quota applicata all'importo trattenuto.
Nelle ritenute fiscali troviamo inserite le trattenute IRPEF con aliquota massima, media e progressiva e il totale delle detrazioni. In base al totale delle detrazioni alla quali si ha diritto viene ricavato il totale delle trattenute fiscali, al netto delle detrazioni.
Potrebbero essere inserite anche altre ritenute, quali: la quota riferita alla pensione complementare (fondo ESPERO) e le ritenute per l'adesione all'organizzazione sindacale.
Nell'ultima parte troviamo inseriti i conguagli fiscali e previdenziali suddivisi in addizionale regionale IRPEF (che varia a seconda della Regione di residenza) e addizionale comunale (che identifica l'importo dovuto in base al Comune di residenza).
Nella sezione Importi progressivi viene espresso il Reddito Imponibile A.C. (anno corrente) come somma degli imponibili da inizio anno. Quindi, nel cedolino corrispondente all'ultima retribuzione pagata nell’anno precedente (2022), è indicata una cifra (il totale dell'anno) uguale a quella del punto 1 del CUD Redditi 2022. Allo stesso modo la voce Irpef A.C. rappresenta l'IRPEF complessiva pagata nell’anno corrente quale somma di tutte le trattenute mensili da inizio anno. La voce Reddito Imponibile A.P., Irpef A.P. e Aliquota media sono invece i valori medi mensili riferiti all’anno precedente.
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