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ChatGPT – Cos’è, come funziona e quale impatto potrebbe avere nell’apprendimento a scuola



Cos’è ChatGPT?

È un sistema chatbot gratuito, cioè una chat di intelligenza artificiale sviluppata per generare risposte pertinenti e coerenti in base all’input dato dall’utente. ChatGPT ha una vasta gamma di potenziali applicazioni tra cui il servizio clienti, la traduzione linguistica e persino la scrittura creativa.


Può addirittura scrivere brani musicali o poesie, articoli e tesi di vario genere, creare nuove favole, racconti di fantasia ma anche saggi e ricette di ogni tipo.


Come funziona?

Quando un utente inserisce un messaggio, ChatGPT elabora l'input utilizzando i suoi algoritmi e genera una risposta. Ciò consente interazioni più naturali e coinvolgenti, migliorando il modo in cui comunichiamo e interagiamo con i nostri dispositivi.


Il funzionamento di ChatGPT è basato su una tecnologia chiamata "transformer" che gli consente di comprendere il contesto in cui si trova una frase e di generare una risposta coerente e plausibile. Inoltre, ChatGPT è stato addestrata su una vasta gamma di informazioni e dati, il che gli permette di generare testo su i più svariati argomenti argomenti.


Come può essere utilizzato a scuola?

Uno dei possibili usi di ChatGPT è nell'apprendimento a scuola. Il modello potrebbe essere utilizzato per generare testi educativi personalizzati per gli studenti, in base alle loro esigenze e conoscenze. Inoltre, potrebbe essere utilizzato per generare esercizi e quiz personalizzati, aiutando così gli alunni a consolidare le loro conoscenze.


In generale, ChatGPT rappresenta una grande opportunità per l'apprendimento automatico e l'educazione. Grazie alla sua capacità di comprendere il contesto e generare testo plausibile. In futuro, potrebbe avere un impatto significativo sull'apprendimento a scuola e sulla formazione professionale.


Ma funziona davvero?

Intervistato in merito da La Repubblica il Ministro dell'istruzione e del merito, dice: "Ha il potenziale per rivoluzionare la società e di conseguenza la scuola. Può essere impiegata per aiutare gli insegnanti a personalizzare l’apprendimento, ad adattare i contenuti in base alle attitudini individuali degli studenti, a monitorare i loro progressi e a fornire informazioni su come migliorare il loro rendimento".


Non mancano però testimonianze negative o comunque accorgimenti necessari in merito all'utilizzo del bot. A tal proposito, alcune scuole hanno iniziato a vietarne l'utilizzo mentre alcuni docenti, anche universitari, riportano avvenimenti curiosi: testi scritti in modo coerente dal punto di vista sintattico ma totalmente disconnessi dal punto di vista argomentativo e discorsivo.


D'altro canto, come sottolinea in modo chiaro il Ministro Valditara, non si può pensare minimamente di sostituire la figura dell'insegnante con l'intelligenza artificiale, "in quanto l'educazione presuppone un dialogo diretto proprio perché si incentra sulla persona".


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P.S. Questo articolo (in parte) è frutto di chatGPT 🤫!


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